Ramona Castellino
L’UE e in particola modo Germania, Francia ed Inghilterra hanno intimato un ultimatum alla Russia.
La Germania in particolar modo ha annunciato nuove e pesanti sanzioni contro Mosca qualora Putin non accetti un immediato cessate il fuoco di 30 giorni con decorrenza immediata e quindi come condizione sine qua non all’incontro programmato giovedì tra le parti ad Instambul.
I toni sempre gli stessi, intimidatori, prepotenti, come se l’UE fosse nelle condizioni di poter dettare condizioni alla Russia.
Stefan Corneluis, segretario stampa del gabinetto tedesco dei ministri parla di un “orologio che sta ticchettando” mentre Macron ribadisce l’asprezza delle sanzioni che verranno applicate alla Russia in caso la tregua non venisse dichiarata nell’arco della giornata.
Scontata la risposta di Mosca, che si dice disposta all’incontro, ma ritiene inaccettabili le condizioni poste dall’ucraina e dai suoi padroni europei.
Vista la situazione Putin ha dichiarato che non sarà presente ai negoziati, ma sarà il Ministro degli Esteri russo Lavrov a presiedere l’incontro, insieme all’assistente presidenziale della Federazione Russa sulla politica estera Yuri Ushakov.
Dal fronte ucraino, Zelensky ha già dichiarato che non si presenterà ai negoziati se non sarà presente Putin.
Tutto questo sottolinea come non ci sia la volontà reale di raggiungere un accordo in previsione dei trattati di pace, ma che questa è stata solamente una disperata mossa dell’Ucraina e dell’ Europa per mettere alle strette il presidente Russo, con una tregua impossibile da raggiungere senza prima una bozza di accordo, raggiungibile solamente con l’incontro di giovedì, ma che anzi era solamente un goffo tentativo per prendere tempo per potersi riarmare.
Ancora una volta Ucraina e UE dimostrano di non volere la pace, ma anzi la volontà di perpetrare una folle guerra ormai persa.
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