Primato Nazionale? Più ucraino che italiano!

Puntuale – serva del globalismo atlantista – l’estrema destra italiana si schiera – politica e media – dalla parte dell’occidente e contro la Russia…

Le destre, anche quelle cosiddette radicali, nostalgiche – non più del Fascismo… – bensì si quel “Né Usa nè Urss”… slogan obsoleto e decontestualizzato anni 70, sono nelle idee e nei fatti dalla parte degli atlantici e peggio ancora di Bruxelles.

(Come negli anni 70 alla fine, al di là degli slogan, in nome e per conto dell’anti-comunismo stavano sempre con gli americani!)

Nostalgici dell’atlantismo… e del capitalismo (sic!) o dello sfrenato neoliberismo… ma anche dello scontro destra – sinistra…

Solidali con la Von der Layen e Macron, attaccano Marco Rizzo la cui unica colpa è di essere responsabilmente contro la guerra.

Non contenti di stare, ancora una volta, dalla parte della borghesia illuminata bellicista, oggi passano alle calunnie nei confronti del leader di Democrazia Sovrana Popolare.

Di seguito un articolo che chiarisce una volta per tutte la questione ‘serba’…

Ai ‘camerati’ di Zelensky auguriamo buona lettura e l’invitiamo più che accoratamente a cambiare nome alla testata…

“Primato nazionale’
“… più coerente nominarla “Primato Occidentale”…

CHI FU IL VERO SERVO DELLA NATO NELLA FACCENDA JUGOSLAVA.

Quanto successo a metà e verso la fine degli anni 90 in Jugoslavia, lo sappiamo tutti.
La guerra all’ex Repubblica Socialista Federale di Jugoslavia fu lo “snodo” storico principale dell’interventismo imperialista della Nato dopo la fine dell’URSS.
Un intervento armato volto a distruggere l’indipendenza di un paese che rappresentava non soltanto uno “scomodo” inquilino nei Balcani, ma anche un’enclave rea di essere storicamente vicino alla Russia (a parte i rapporti non proprio idilliaci tra Stalin e Tito).
La guerra in Jugoslavia fu la più complessa, caotica e sanguinosa in Europa dalla fine della seconda guerra mondiale: accordi di cessate il fuoco, inizialmente accettati, per essere stracciati solo poco tempo dopo; Nazioni Unite che tentarono più volte di far cessare le ostilità, con la stesura di piani di pace fallimentari; trattative condotte da mediatori spesso deboli e inadatti (come gli inglesi Peter Carington e David Owen), che finirono per far aggravare il conflitto più che pacificarlo (e dunque ci sarebbe da pensare che erano proprio degli “avventori di guerra”);
A seguito del perdurare dell’assedio di Sarajevo e delle atrocità connesse, il 30 agosto 1995 la NATO scatenò l’Operazione Deliberate Force contro le forze della Repubblica Serba in Bosnia di Karadžić.
La campagna militare aerea della NATO, data l’evidente superiorità, inflisse gravi danni alle truppe serbo-bosniache e si concluse il 20 settembre 1995, il bilancio della guerra fu molto duro: basti ricordare che il solo assedio a Sarajevo da parte delle truppe serbo-bosniache durò 43 mesi; inoltre i gruppi nazionali si resero protagonista di crimini di guerra e di operazioni di pulizia etnica, causando moltissime perdite tra i civili.
Poi ci fu la guerra in Kosovo: da un lato le truppe federali jugoslave, dall’altra l’organizzazione dell’Ushtria Çlirimtare e Kosovës (UÇK) (alias terroristi fascisti finanziati dalla CIA (1-2) , fautrice dell’indipendenza del Kosovo dalla Repubblica federale della Jugoslavia, appoggiata dagli attacchi aerei della NATO contro la Repubblica Federale Serba (con l’uso dell’uranio impoverito contro la popolazione civile serba).
Il successivo accordo di Kumanovo, firmato nel 9 giugno 1999, sancì la conclusione delle ostilità, il ritiro delle truppe federali dal Kosovo e lo stabilirsi nella regione di un protettorato internazionale (UNMIK) sotto l’ala delle Nazioni Unite.
Storia che conosciamo.
Ma veniamo alla “nostra” storia, quella che molti non conoscono, se non per sentito dire e che alcuni banalizzano in frasi stupide e politicamente insignificanti.
Mettiamo sotto la lente ciò che accadde in quegli anni in Italia e parliamo del coinvolgimento dell’Italia di quegli anni in queste guerre, per capire CHI ERA DOVE E COSA FACEVA.
L’intervento della Nato arriva “ufficialmente”, come abbiamo visto, il 30 Agosto del 1995 (ma era già in preparazione da mesi, basti pensare alla figura di un certo Rupert Smith senza contare gli attacchi Nato di Maggio all’esercito Serbo) con una potenza di fuoco aereo micidiale (3.515 attacchi contro 338 obiettivi)

Da dove partivano gli aerei ?
Gli aerei partivano dalle basi italiane (principalmente Aviano ed Istrana) o dalla portaerei statunitense USS Theodore Roosevelt.
Chi diede il permesso per tali raid ?
IL GOVERNO DI LAMBERTO DINI, in carica da pochi mesi, esattamente dal 17 Gennaio 1995 a seguito della caduta del I° Governo Berlusconi, di cui Dini era, guarda caso, Ministro del Tesoro.
Fu il primo caso di “governo tecnico” della storia repubblicana, cioè interamente composto di personalità scelte al di fuori della politica attiva, nonché il secondo ad essere presieduto da un non parlamentare.
L’OPPOSIZIONE A QUEL GOVERNO FU L’ALLORA RIFONDAZIONE COMUNISTA che però si spaccherà il 16 marzo 1995 sulla votazione della manovra economica di Febbraio su cui il governo pose la questione di fiducia: a VOTARE A FAVORE fu una componente del PRC che darà successivamente vita ai Comunisti Unitari, tale componente contava su 14 DEPUTATI, 3 SENATORI E 2 EUROPARLAMENTARI.
Un numero decisamente importante se consideriamo che la fiducia passò con 315 sì, 309 no e un astenuto: PRATICAMENTE IL VOTO DECISIVO ARRIVO’ DALLA PARTE CHE DOVEVA ESSERE OPPOSIZIONE.
I Comunisti Unitari, capeggiati da Fabiano Crucianelli (esponente de “Il Manifesto” assieme a Rossana Rossanda ed espulso a suo tempo dal PCI) confluiranno nel 1998 nel PDS (ma tu guarda… chi se lo sarebbe mai aspettato…), ma intanto 14 giugno 1995 il Movimento dei Comunisti Unitari, entra nella maggioranza dando al governo la maggioranza dei voti alla Camera, seppur solo di 4 voti.

TENETE A MENTE TUTTO QUELLO CHE E’ STATO SCRITTO da “il governo di Lamberto Dini” a “solo di 4 voti” perchè sarà importante per il proseguo della narrazione.
Andiamo avanti.
Il Governo Dini termina il 18 Maggio 1996, al suo posto arriva il Governo Prodi I, il quale Romano “prosciuttone” Prodi il 2 febbraio 1995 annunciò di volersi candidare alle successive elezioni auspicando la creazione di una grande coalizione di centro-sinistra.
Tale governo ha l’APPOGGIO ESTERNO di Rifondazione Comunista e del Movimento dei Comunisti Unitari e di altre forze, opposizione a questo governo è la destra.
Particolare: IL MINISTRO DEGLI ESTERI E’ LAMBERTO DINI, l’ex primo ministro, lo stesso che ha permesso agli aerei Nato di partire dalle basi italiane.
Qual è la linea politica del Governo Prodi sulla Guerra in Jugoslavia ?
Le decisioni del governo Prodi, pur avendo aderito all’ “Activation Order” della Nato, avevano esplicitamente limitato l’azione delle Forze Armate al territorio nazionale, e non avevano autorizzato i bombardamenti che sono stati successivamente effettuati anche aerei dell’aviazione italiana, come risultò da numerose fonti dirette.
Il governo Prodi autorizzò attivita’ di “DIFESA INTEGRATA” DEL TERRITORIO NAZIONALE, e NON AZIONI MILITARI AL DI FUORI DELLA REPUBBLICA, affermando esplicitamente che “Nell’attuale situazione costituzionale il contributo delle Forze Armate italiane sarà LIMITATO ALLE ATTIVITA’ DI DIFESA INTEGRATA del territorio nazionale.”
Con il termine “difesa integrata” si indicano tutte quelle azioni di supporto e di facilitazione delle operazioni militari condotte dalle forze Nato nel territorio nazionale, e non certo i bombardamenti autorizzati, in seguito, dal governo D’Alema.
In questa circostanza il governo Prodi, parlando dell’”attuale situazione costituzionale”, ha dimostrato di essere ben consapevole dei vincoli imposti dall’articolo 11 della Costituzione:

“L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali”.

Il governo Prodi riconobbe quindi al Parlamento la facolta’ di deliberare l’azione militare, affermando in un comunicato che, per tutte le attivita’ che esulano dalla Difesa Integrata, “Ogni eventuale ulteriore impiego delle Forze Armate dovrà essere autorizzato dal Parlamento”.

Questo sulla carta, ma nella pratica ?
NELLA PRATICA LE BASI ITALIANE RIMASERO UN PUNTO DI PARTENZA PER OGNI RAID CONTRO I TERRITORI DELLA EX JUGOSLAVIA e quindi niente che aggiungesse o togliesse nulla alla situazione guerrafondaia in cui l’Italia era dal precedente Governo Dini (3).
Alla fine il Governo Prodi I cade il 9 Ottobre del 1998 in seguito alla crisi tra Rifondazione Comunista e Prodi, una crisi che porterà alla spaccatura interna al PRC che vedrà l’uscita, l’11 ottobre 1998, di 21 deputati e 6 senatori di Rifondazione Comunista che costituiranno il Partito dei Comunisti Italiani, il quale entrerà nella maggioranza garantendo appoggio ad un governo di centro-sinistra che, guarda caso, sarà il GOVERNO D’ALEMA I, costituitosi il 21 Ottobre del 1998.

Arriviamo dunque a un punto cruciale: ovvero, CHI HA FATTO COSA.
Partiamo da un presupposto: ANCORA UNA VOLTA IL MINISTRO DEGLI ESTERI E’ LAMBERTO DINI, sempre lui, ancora lui…
Nel Governo D’Alema ci sono anche KATIA BELLILLO (Ministro degli Affari Regionali), Oliviero Diliberto (Ministro della Giustizia), entrambi del Partito dei Comunisti Italiani di Cossutta (allora Presidente del Partito) e di MARCO RIZZO, il quale n’è stato Coordinatore della Segreteria Nazionale dal 1998 al 2004, deputato dal 1994 al 2004 (diventando nel 2001 anche presidente del gruppo parlamentare), deputato europeo dal 2004 al 2009.
Qual ‘è la posizione del Partito di Cossutta, Diliberto e Rizzo sulla Guerra in Jugoslavia?

CONTRARIA (4-5)
Ovviamente insufficiente: probabilmente un errore di “superficialità ideologica” quello di restare in un governo che, dovendo essere un “argine” alla destra, aveva cercato abboccamenti con Berlusconi come nel caso della “bicamerale”, un errore se pensiamo che il Pdci non influiva minimamente nelle scelte decisive di quel governo che, sulla questione Jugoslavia NON DIEDE ASSOLUTAMENTE CONTO AL PARLAMENTO PRENDENDO LA DECISIONE, gravissima, DI BOMBARDARE IL KOSSOVO (6).

Qual è il bilancio di questa storia ?
CHE L’UNICO VERO SERVO DELLA NATO, OLTRE A PRODI E D’ALEMA, E’ STATO DINI, che ha diretto il processo, in prima persona a capo del governo poi dietro le quinte facendo il ministro degli esteri, E LA SINISTRA BORGHESE INCARNATA DAL PDS/DS.

Il Governo D’Alema cadde, ma alla fine rimangono le scorie di una storia non bene raccontata, molto distorta per dare spazio agli attacchi politici di una parte contro l’altra.
Da Comunista posso dire che questa storia racconta dell’insufficienza dei Comunisti nel contesto di un’Italia che ha visto la fine (temporanea) dell’Urss, la stagione di Mani Pulite, delle stragi di Stato, della fine del PCI.
Una storia che è sconosciuta a tantissimi e usata da alcuni in malafede per attaccare chi, facendo autocritica negli anni, sta cercando di fare qualcosa ovvero IMPARARE DAGLI ERRORI, CERCANDO DI RENDERE LA STORIA “MAESTRA”, CERCANDO DI PORTARE QUANTI PIU’ SCOLARI ALLO STUDIO E ALLA PRATICA.

C’è bisogno dei Comunisti, dei marxisti leninisti, quelli che studiano, che praticano, che costruiscono l’ora “X” giorno per giorno.
Per farlo è bene conoscere la storia, i propri errori e limiti e migliorarsi: anche per questo è bene ricordare a tutti come sono andate le cose, dopotutto LA FALSA COSCIENZA E’ FIGLIA DELLA CATTIVA MEMORIA, arma micidiale usata dal sistema capitalista per “deviare” la memoria e la rabbia degli oppressi, perchè chi ci opprime lo sa: LA CONOSCENZA E’ POTERE PER ESSERE LIBERI, o almeno così noi Comunisti ne intendiamo il concetto.

Avanti, nella memoria, nello studio, nella pratica, NELLA LOTTA.

NOTE
1) http://www.leftcom.org/it/articles/1999-07-01/i-finanziamenti-all-uck;
2) https://www.carmillaonline.com/2004/04/19/dyncorps-come-la-cia-addestr-luck/;
3) http://www.edscuola.it/archivio/interlinea/guerra.html
4) http://www.radioradicale.it/scheda/110078/il-ruolo-dellitalia-nella-guerra-in-kosovo-e-in-serbia-con-particolare-riferimento-al
5) https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1999/04/10/cossutta-milosevic-pronto-trattare.html
6) http://www.conflittiestrategie.it/ruolo-dellitalia-nellaggressione-militare-alla-serbia

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