Morto un Papa se ne fa un altro?

Morto un Papa se ne fa un altro?

La Chiesa oggi Parla di un Dio che Perdona Tutti.
Ma è un Dio Finto, non Quello di Gesù.

Benedetta De Vito

E’ stato, per me un bel Triduo pasquale.
La Messa in coena Domini, con il marito, a Santa Caterina a Magnanapoli, la Veglia, stupenda, insieme a tanti fedeli rumeni nella chiesa di San Vitale, e la Messa di Pasqua di nuovo a casa della santa senese che amo.

La gioia della festa, del Dio vivo e con noi, s’acquieta nel profondo del mio cuore, dove ho imparato a vivere (e non nella testa che ha infiniti spiragli dove soffiano i richiami del Cattivissimo…).

Eppure, lì, in quel mio piccolo cuore innamorato del Signore, dove Lui abita con me, qualcosa s’è agitato e la lancia di Longino mi ha sempre torturato il fianco destro.

Fuochi e canti non sono riusciti a restituire al cuore la pace suprema in Lui alla quale anela.
La pace vera, non quella tra le Nazioni…

La pace, infatti, è figlia della Verità e qualcosa nella liturgia della Pasqua che ho vissuto e che ho visto vivere ad altri, mancava.

Era senza sale.
Certo, mancava il complemento di separazione!

E mentre col cuore in tumulto mi rigiravo nel letto per salire l’erta del dubbio, il Signore mi ha illuminato.

Certo, mancava il complemento di separazione!

Il Signore Risorto, porta la luce nel mondo, verissimo, e ci salva.
Ma da che cosa?
Sì il Signore ci salva dal peccato che conduce alla morte dell’anima.
E quindi ci salva dall’inferno che non è vuoto, ma pienissimo.

Ecco l’omissis!

E mi sovviene che la Chiesa non insegna più a meditare sui novissimi, che sono il cuore stesso dell’azione di Cristo per noi.
D’un tratto un ricordo.

La nonna Lisetta, velata di nero, mi dice: “Sssh silenzio, meditiamo i novissimi”.
E io: “Che sono?”.
“La sorte eterna della nostra anima, il Mistero, Betta”.

Morte, inferno e Paradiso, i novissimi.
E chi se li ricorda più se si dice che tutti si va allegramente in Paradiso senza conversione, pentimento, cuore contrito…

Ho letto da qualche parte che il dolcissimo Cardinale Pell (che amo) chiese agli insegnanti della sua Diocesi (Melbourne) di insegnare la Vera Dottrina, compresi i Novissimi, e… gli insegnanti, come sola risposta, si dimisero in massa, dicendo: “Non crediamo più a queste cose”.

Senza sale, tristemente…

La chiesa postconciliare scivola sul complemento di separazione.
Che è il peccato.
E così il Signore che salva può salvare dalla guerra tra le Nazioni (ma non fu per caso Giuda, forse beninteso, a sentirsi tradito da Gesù perché non liberava Israele dal giogo dei romani invasori?) e si invoca la pace.

Ma la pace tra le Nazioni è frutto solo della Conversione.
La quale si raggiunge attraverso la guerra, una guerra tutta spirituale.

E in Gesù, vivo, vero in mezzo a noi, combattiamo ogni giorno, in umiltà e perseveranza, insieme con le potenze angeliche, la guerra contro l’esercito del male!

Sì, siamo in guerra, lungo un sentierino stretto che è la Sua Parola che salva l’anima, la quale è lieta soltanto se cammina nella Sua Legge, scritta nel cuore.
E il mondo, che vuole in pace, titillar l’intelletto, godersi le tentazioni, far sua la materia e la carne, si tura le orecchie e ci odia.

La guerra spirituale contro Satana, Lucifero e gli altri demoni, i tentatori (che non possono entrare nel cuore ma possono indurirlo!) è quotidiana.

Ma il Signore è nostro Presidio, con il suo Pane angelico, la preghiera, la Santa Messa.
Sì armi spirituali per salvare l’anima, non il corpo che solo è chiamato a custodirla, come il tabernacolo la Santa Particola.

La chiesa di oggi parla di un Dio misericordioso che perdona tutti.
Ma non è così.

Questo è il finto dio di Lutero, del pecca fortiter, sed crede fortius…

Gesù, certo, perdona l’adultera, ma le dice di andare via e di non peccare più.
Mica di tornare a tradire il marito con un altro uomo!
Anche lei, come tutti, è chiamata a combattere la Santa battaglia spirituale per vincere le tentazioni e riconciliarsi con Dio, vivendo in armonia con Lui, guadagnandosi così un posto in Paradiso, qui sulla terra e poi, in pura anima, in cielo.

Questa è la Pasqua.

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