Brava la Meloni a disertare ancora…
[La Redazione]
Ieri è stata una giornata che ha tenuto il mondo col fiato sospeso.
Quantomeno i popoli che non vogliono la terza guerra mondiale termonucleare.
I popoli sognano la pace… il lavoro e la libertà…
Ma… esistono poteri che continuano a spingere contro questi sogni possibili…
In Turchia si sono incontrati le delegazioni di Russia e di Ucraina.
Nonostante il mainstream continui ad imporre una narrazione contro la Russia… alcuni flebili segnali di apertura tra le fazioni lasciano sperare.
I negoziati vanno avanti… un primo passo si è compiuto con un accordo di scambio prigionieri: mille russi e mille ucraini torneranno a casa…
Non poco allo stato degli atti.
Mosca, forte delle vittorie sul campo, ha continuato a richiedere quello che chiede dal 2022: Donbass e Crimea.
In questi tre anni sono stati sacrificati – sull’altare di Biden e Zelensky – oltre un milione di ucraini. Altrettanti sono fuggiti all’estero.
Ma questa carneficina sembra non aver saziato né il Presidente ucraino, né gli occidentali.
Infatti – nonostante la vittoria di Trump ed il disimpegno bellicistico americano a fianco di Kiev – i globalisti sono intenzionati a continuare la guerra contro Putin ed i russi.
Se dalla Turchia arrivano segnali di distensione e pace… dall’Albania gli “euronomani” continuano a spingere per le armi e per la guerra.
Al vertice di Tirana i cosiddetti leader europei hanno concordato per sostenere l’Ucraina con soldi, armi e soldati.
Al vertice della Comunità politica europea tra Macron, Merz, Starmer, Tusk e Zelensky il copione è stato sempre lo stesso…
Quello che da tre anni tiene il mondo sotto la minaccia della guerra mondiale.
Oggi Bruxelles è la fortezza liberal, ultimo baluardo del globalismo, avamposto della finanza capitalista che vede nella guerra contro Mosca la sola e residua possibilità per mantenere in piedi un potere ed una tirannia globale che pure si sta disarticolando e sgretolando giorno dopo giorno, pezzo dopo pezzo, elezione dopo elezione.
A riprova della ferocia e della solitudine di Bruxelles è stata l’assenza degli Stati Uniti.
Ma un forte segnale è arrivato dall’Italia.
(Non è il primo e solo in questo ultimo periodo…)
Il nostro Presidente del Consiglio sembra per davvero essere scesa dal “treno della morte e della guerra”.
E non è solo una metafora.
La Meloni non è andata a Kiev la scorsa settimana con Merz e Macron e ieri non era presente al vertice albanese.
‘Repubblica’… i media sinistri, le sinistre varie e i globalisti stanno attaccando Giorgia per le sue assenze…
Noi invece sosteniamo la Meloni se questa è la strada che vorrà prendere.
Non salga più sul treno globalista ed europeo.
Rimanga con l’Italia e gli italiani.
Scelga la pace e la giustizia sociale.
Guardi Trump. Stia lontana da Bruxelles e dalla Von der Layen.
Mandi a quel paese Parigi e Berlino.
Rompa con Zelensky.
Questo è ciò che vuole il suo popolo.
Il popolo che l’ha votata e che ancora le vuol bene.
Siamo stati critici severi della Meloni su temi come guerra e privatizzazioni.
Siamo pronti a sostenerla se ci sarà un cambio di rotta.
Se da Sovranismo di cartone e da campagna elettorale si passerà ad un Sovranismo vero e politico… i Sovranisti Popolari sanno da quale parte stare.
E le parole della premier ci lasciano sperare: “L’Italia non è disponibile a mandare truppe in Ucraina. Non avrebbe senso partecipare (al vertice di Tirana, ndr)”.
Forza Giorgia.
Tra la coppia Tajani-Calenda e Rizzo… scegli il leader di Dsp.
Per la Patria!
Per la Pace!
Lascia un commento