Ramona Castellino
In attesa degli esiti degli esiti dell’incontro che si terrà alle 11.30 ore italiane, oggi ad Istanbul , sono molte le considerazioni che vanno fatte.
Come ormai è noto, i due capi di stato delle parti non si incontreranno, ma saranno due delegazioni ad incontrarsi.
Mosca ha inviato il suo Ministro degli Esteri Lavrov, mentre Kiev sarà guidata dal Ministro della Difesa Umarov.
Ad oggi le aspettative riguardo questo incontro sono scemate a fronte soprattutto delle dichiarazioni di un sempre più disperato Zelensky, il quale sostenuto dall’UE, sembra aver boicottato ogni speranza per un punto di incontro.
La richiesta inaccettabile per Mosca, rimane la tregua di 30 giorni senza prima una bozza di trattative e soprattutto senza la sospensione, nell’arco di tempo chiesto da Kiev, di invio di armi da parte dell’Occidente.
Lo stesso Zelensky si dichiara fortemente dubbioso che la Mosca possa accettare questa condizione e nonostante la consapevolezza di una richiesta non attuabile, “pretenderebbe” un forte pacchetto di sanzioni contro la Russia anche da parte degli Stati Uniti.
L’assenza di Putin è ampiamente motivata e la posizione dell’Ucraina non è certo quella di chi può imporre alcun tipo di condizione.
Ma dietro richieste assurde ci sono chi ha la ferma volontà di fare saltare gli accordi e chi ha tutti gli interessi affinchè la guerra continui.
I mandanti, in primis gli inglesi seguiti dai francesi e dai tedeschi, non vogliono assolutamente il cessate il fuoco, nè tantomeno la pace, perchè questo li priverebbe della loro influenza nella politica mondiale e del sogno globalista di distruggere la Russia.
Non importa se sull’altare della causa ci sono morti, sia militari che civili, sfollati, un’economia ormai devastata e svenduta agli americani, un paese ormai distrutto e senza più uno straccio di sovranità.
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