Essere contro le multinazionali è di estrema destra?

Essere contro le multinazionali è di estrema destra?

Ramona Castellino

Ogni multinazionale ha la sua nascita, la sua vita, la storia.
Le conosciamo per loro fama, per i loro prodotti, per un mondo dorato che ci presentano con pubblicità sempre più accattivanti.

Ma dietro ogni multinazionale, c’è una storia che non ci raccontano.

Ne prendiamo ad esempio una, la Nestlè, colosso da oltre 90 miliardi l’anno, che ha costruito il suo impero inizialmente vendendo latte in polvere, acqua pubblica e cioccolato.

Possessore di oltre 2000 marchi nel mondo come la Sanpellegrino, la KitKat, la Perugina, estende i suoi tentatoli commerciali in tantissimi settori come quello dei dolci, del caffè, di alimenti per bambini e ovviamente cibo per animali.

Tutto parte dalla propaganda che convinse le mamme degli anni ’70 ad abbandonare l’allattamento materno, attraverso infermiere pagate per persuadere le madri ad usare il latte in polvere che veniva loro regalato.
Non allattando regolarmente al seno, il latte si esauriva ed ecco qui che la richiesta di latte in polvere (il loro) schizzava alle stelle ed il gioco era fatto.

Poco importava se l’acqua utilizzata per diluirlo era spesso sporca, o se in Pakistan, in India o in Nigeria, la Nestlè venne accusata di imbottigliare acqua prelevata da sorgenti pubbliche per poi essere venduta sul mercato, o se in Africa le sue forniture di cacao erano lavorate da minori.

Nel villaggio di Bhati Dilwan, gli abitanti hanno denunciato scarsità di acqua, causata proprio del prelievo degli stabilimenti Nestlè, che intanto guadagna centinaia di milioni di euro controllando marchi come appunto la Sanpellegrino o la Levissima.

In Costa D’Avorio e in Ghana la multinazionale è stata accusata di sfruttamento del lavoro minorile con oltre 1 milione e mezzo di bambini che lavorano in condizioni durissime per la lavorazione del cioccolato.

Dietro il mondo d’oro del brand Nestlè c’è un trascorso di illegalità e sfruttamento,
Esempio plastico di come una multinazionale possa trarre profitti incredibili dietro ogni bisogno.
Con l’aggressività che le contraddistingue che anche se denunciata, non solo rimane impunita ma viene tutelata dai governi dei paesi dove esse operano e commercializzano.

Per questo sono sempre più graffianti le parole di Marco Rizzo, leader di Democrazia sovrana e Popolare, il quale non solo punta il dito contro le multinazionali, ma anche contro tutto quell’apparato politico e di informazione, che additano come estremisti di destra chiunque osi scoperchiare le nefandezze di queste industrie che con la connivenza dei governi (sia di destra che di sinistra) nascondono le porcate, gli scandali, lo sfruttamento e i profitti costruiti sulle vite dei più deboli.

Per questo i Sovranisti popolari di tutti il mondo rivendicano con orgoglio la lotta alle multinazionali difendendo il lavoro, la giustizia sociale e la sovranità popolare.

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Commenti Recenti

  1. Leggo tante cose molto etiche e socialiste (nell’accezione migliore), però, permettetemelo, ancora non vedo i contenuti di un programma che…

  2. Entrambi i fronti vivono e parlano del passato, perché incapaci di progettare il futuro.

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