Cari Papolatri, Vorrei Spiegarvi perché non mi Unisco al Coro Osannante Bergoglio

Cari Papolatri, Vorrei Spiegarvi perché non mi Unisco al Coro Osannante Bergoglio

Benedetta De Vito

Parole, parole, parole, immagini, immagini, immagini.

Bergoglio di su e di giù, dei poveri, degli ultimi e blablabla.

Ieri il fiume dei papolatri ha riempito, ossessivo, tutte le reti televisive e a chi mi ama e mi giudica non cristiana perché non mi univo al coro dei papolatri, desidero qui spiegare perché, ferma nel mio stretto sentiero, ripeto che il vescovo di Roma appena morto non ha fatto il suo dovere di Papa.
Cioè non ha confermato nella fede il gregge che gli è stato affidato e non ha evangelizzato il mondo.

Al contrario ha sparso eresie, cambiato le parole di Gesù nel Padre nostro, intronizzato idoli, infangato i devoti (chiamandoli anche squilibrati mentali), punito i giusti e innalzato i pravi. Se il mondo lo ama (e lo applaude), fatti loro, io rispondo: è lo stesso mondo che ha crocifisso il Re dei Re. Che è Risorto.

Sì, cari papolatri, ieri nella vostra ansia di blaterare su Bergoglio di su e di giù di sopra e di sotto, non avete punto capito lo sconvolgente messaggio che Dio, da lassù, ci ha voluto dare: proprio mentre l’angelo annunciava che Gesù è Risorto, rinnovando il passaggio per noi che siamo nell’esodo, ecco che Bergoglio moriva, come è perito il faraone nelle acque del Mar Rosso.

Il Signore trionfa e incenerisce le trame di chi lavora contro di Lui.

Avanti e coraggio, il Signore è davvero Risorto.

Poi sul Bergoglio degli ultimi, dei poveri, dei fragili e di tutte le declinazioni dell’inclusione politicamente corretta, vorrei lasciare un link che parla più delle mille parole di cui sopra https://www.inclusivecapitalism.com/news-insights/the-council-for-inclusive-capitalism-with-the-vatican-launches/

Bergoglio, ora, è nelle mani del Signore, non spetta a me né a nessuno di noi il giudizio sulla sua anima e sulla sua sorte nell’Eternità, ci mancherebbe altro, ma non posso e non riesco a dimenticare questi tredici anni cominciati con l’agghiacciante “buonasera” e proseguiti in un crescendo di delusioni e pianto (per me).

Con il siero genico definito “atto d’amore”, con le chiese chiuse durante la psicopandemia, con la Pachamama, divinità andina di sacrifici umani, portata sulle spalle da monsignori, fin dentro a San Pietro.

No, non dimentico.
E ora prego perché lo Spirito Santo illumini tutti i cardinali e ci dia, finalmente, un Dolce Cristo in terra.

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