Boicottare le multinazionali: con la Spesa Militante si possiamo colpire il cuore del potere

Boicottare le multinazionali: con la Spesa Militante si possiamo colpire il cuore del potere

La Redazione

Tanti in questi giorni si stanno chiedendo cosa poter fare concretamente per mostrare il proprio sdegno nei confronti della tirannia capitalista e globalista delle multinazionali.

La buona notizia è che non serve inventarsi nulla di particolarmente nuovo: basta prendere esempio dalla storia.

La ricetta l’hanno scritta nel lontano 1959 un gruppo di militanti sudafricani che si battevano contro il regime di apartheid coloniale che esisteva in quel Paese: «Non vi chiediamo niente di speciale – scrissero – vi chiediamo solamente di ritirare il vostro sostegno al regime di apartheid smettendo di comprare prodotti sudafricani».

Ci vollero anni ma alla fine la decolonizzazione divenne realtà, e il boicottaggio – colpendo al cuore l’economia del colonizzatore – ebbe un ruolo cruciale.

Anche verso le multinazionali, ad esempio quelle che sostengono Israele, esiste da tempo una campagna di boicottaggio, coordinata dalla Rete BDS (Boicottaggio, disinvestimento e sanzioni): è così temuta dallo stato israeliano che i suoi coordinatori sono stati accusati nientemeno che di “terrorismo”.

Ma la loro attività prosegue ed esiste una lista precisa di marchi che si invitano a non acquistare allo scopo di rendere l’occupazione economicamente insostenibile e partecipare attivamente alla sua fine.

La campagna di boicottaggio, disinvestimento e sanzioni contro Israele é nata nel 2005.

Sarebbe da prendere come modello ed estendere questa campagna contro tutte le multinazionali che sostengono la dittatura globalista, quella dell’Unione europea e la tirannia del capitalismo imperialista.

Una campagna internazionale di patrioti e sovranisti contro il sistema imperialista delle multinazionali diventerebbe una spina nel fianco del del globalismo e una minaccia “esistenziale” e “strategica” del globalismo.

Inoltre è un’azione che è stata riconosciuta anche come legale e legittima persino dalla Corte Internazionale dei diritti umani.

Una sentenza della CEDU (Corte Europea dei Diritti dell’Uomo) del 2020 ha emesso – all’unanimità – una sentenza secondo la quale la condanna penale dei sostenitori del boicottaggio di Israele da parte della Corte suprema francese violava l’articolo relativo alla libertà d’espressione della Convenzione europea dei diritti umani (articolo 10). Per Strasburgo quindi il boicottaggio di prodotti è libertà di espressione.

Ma quali sono i marchi coinvolti direttamente o indirettamente nell’appoggio delle politiche globaliste?

La lista è davvero lunga e piena di prodotti che ogni giorno finiscono sulle nostre tavole e non solo.

CARREFOUR, multinazionale della grande distribuzione alimentare con sede in Francia.

McDonald’s, Domino’s Pizza, Pizza Hut e Papa John.

La multinazionale l dell’informatica HP (Hewlett Packard).

I cosmetici AHAVA.

DANONE, multinazionale francese di prodotti alimentari, Strauss Group, AXA, PUMA, SODA STEAM, SIEMENS, SABRA Dipping Company (una joint venture che produce prodotti alimentari ed è co-proprietaria di PepsiCo e del Gruppo Strauss).

STARBUCKS, moltissimi marchi di frutta, verdura e vini.

COCA-COLA, NESTLÈ, INTEL, L’Oréal, ESTÉE LAUDER, DELTA GAIL, Marks & Spencers, Calvin Klein, DKNY.

LEVI STRAUSS JEANS, CELIO, NOKYA.
CATERPILLAR e la catena alberghiera ACCORHOTEL.

Questi sono solo alcuni di una lista lunghissima.

L’importanza del boicottaggio
é importante soprattutto in Occidente, dove da decenni si sta cercando di eliminare qualsiasi narrativa che mette in discussione il globalismo e il sistema occidentale.

Il boicottaggio serve a dimostrare che l’opinione pubblica non condivide le azioni dei governi: ovviamente non basta.

Esistono fondamentalmente due tipi di proteste: le proteste dimostrative, e quelle distruttive.

Colpire le tasche delle imprese che guadagnano dai loro affari con il globalismo significa colpire al cuore del potere.

È un passo.
È partecipazione.
È tornare ad essere militanti per la libertà e la liberazione.
È lotta per la Sovranità.
La Sovranità Popolare!

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