Avevamo un mito… speriamo lo resti: Novak Djokovic

Avevamo un mito… speriamo lo resti: Novak Djokovic

La Serbia è in una situazione complicata.

Gli occidentali, perso il fronte ucraino, hanno bisogno di destabilizzare l’Europa.

Lo schema è sempre lo stesso: fomentare il popolo contro la politica (spesso colpevole di malefatte e corruzioni).

Ma queste mobilitazioni anti-politica non sono né libere né indipendenti e dietro non si nasconde la volontà di un cambiamento reale, ma solo un attacco alla sovranità popolare di quello Stato.

Così è oggi in Serbia.
Così è stato in Ucraina.
Così tutte le “rivoluzioni arancioni” targate Soros e Gates.

Il deep state lavora in questo modo da sempre: da Lutero alla rivoluzione francese fino ai giorni nostri.

Sfrutta la debolezza e gli errori del potere costituito, espressione comunque della volontà popolare, e usa il tutto per rovesciare sistemi che considera nemici o utili per il loro progetto globale e globalista.

Torniamo alla Serbia e al nostro eroe.
Parliamo di Novak Djokovic, un esempio di coraggio e volontà.
Per noi un mito, soprattutto per le sue scelte contro la vaccinazione di fatto obbligatoria e per le sue posizioni contro le guerre occidentali.

Purtroppo, come spesso succede, esiste una profonda differenza tra un ribelle e un rivoluzionario.

Il primo può avere posizioni giuste, anche in più occasioni, pensiamo ai milioni di no vax, ma potrebbe non avere il quadro completo e non scegliere sempre la ribellione giusta.

Il rivoluzionario invece si oppone ad un sistema con una Visione generale e precisa, con chiari riferimenti politici in una scelta puntuale all’interno di una scelta più grande e generale.

Oggi in Serbia è in atto un golpe occidentale.
Una nuova Maidan.
Bruxelles ed i globalisti, assetati di guerra, vogliono trasformare la Serbia in una nuova Ucraina.

Ovviamente stanno utilizzando la forza, verace e coraggiosa, dei serbi, e questo rischia di non vedere le cose con chiarezza.

Così anche un ribelle come Novak Djokovic rischia di sbagliare e stare dalla parte sbagliata.

Il nostro eroe, o almeno quello che è stato un nostro eroe, lo ritroviamo a sostegno delle mobilitazioni in Serbia.
Con la moglie a fare da attivista e megafono.

Speriamo ci sia la buonafede e che se sia un limite politico da parte del tennista.
In Patria considerato un vero eroe nazionale, da tutti noi un faro contro il pensiero unico dominante.

Ci auguriamo che il ribelle Novak Djokovic diventi un rivoluzionaria e capisca che oggi sta dalla parte di chi ieri stava con la tirannia sanitaria e la guerra contro la Russia.
Oggi sta con le marionette di chi un quarto di secolo fa bombardò la sua Serbia.

Non tutte le manifestazioni sono davvero sovrane e popolari.
Non sempre la piazza sta dalla parte giusta della storia.

Da quelle giacobini a quelle del 68 fino a quelle che vediamo in questi anni a favore del green, del gender, di Bruxelles e del globalismo.

Viva la Serbia sovrana e popolare.
Che il popolo serbo non si faccia usare.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.

Articoli Recenti

https://www.democraziasovranapopolare.it
https://visionetv.it/

Commenti Recenti

  1. Leggo tante cose molto etiche e socialiste (nell’accezione migliore), però, permettetemelo, ancora non vedo i contenuti di un programma che…

Social Media

Abilita JavaScript nel browser per completare questo modulo.